Segnalo, dal numero di giugno di Archeomatica, un lavoro molto interessante intitolato TECNOLOGIE INTEGRATE PER LA GESTIONE E VISUALIZZAZIONE DEL PAESAGGIO 3D: IL CASO STUDIO DELLA NECROPOLI DELLA BANDITACCIA a firma di Emanuele Cinquanta, Francesco Iaia e Lucia Marsicano.
È presentato tutto il flusso di lavoro, che è basato su un misto di software libero (Blender, GIMP, QGIS) e non libero, anche se il fulcro di tutto è in Blender. Non mi è chiarissimo perché sia non sia stato usato QCAD per l’elaborazione dei file DWG della Carta Tecnica Regionale e la conversione in DXF, ma è certamente un buon esempio di come sia importante avere a disposizione i dati pubblici in formati aperti: è più facile rielaborarli con software libero! In effetti la duttilità nella gestione di diversi formati è indicata dagli autori come punto di forza dei software open utilizzati.
È interessante l’indicazione dell’utilizzo di OwnCloud per la condivisione dei dati tra gli autori durante l’elaborazione.
@emanuel_demetrescu ha seguito questo lavoro, realizzato in uno stage formativo per il master Open Techné, quindi magari può darci qualche dettaglio in più (o invitare gli autori stessi a farlo).