Chi era a Siena ricorderà che uno dei temi emersi nella discussione in coda alle presentazioni è stata la silenziosa diffusione di git in ambito archeologico. Si tratta a mio parere di una delle tante tecnologie che vengono semplicemente assorbite inconsciamente o quasi, ma di fatto, tramite GitHub (o altre piattaforme simili) si traducono in una maggiore disponibilità di software o dati archeologici liberi. Inoltre, stranamente, è uno strumento che si è diffuso a macchia d’olio nonostante abbia tutti i caratteristici difetti del software libero UNIX, evidentemente non insormontabili.
Git ha anche un ruolo chiave nella reproducible science, che sta diventando uno dei paradigmi chiave in molte discipline affini all’archeologia.
Vorrei quindi segnalare a tutti questo “meta” repository, composto semplicemente da un file README, in cui con il contributo di altri ho già raccolto una certa quantità di riferimenti. È certamente incompleto, quindi anzitutto se potete segnalate altri contenuti tramite pull request.